Jodo

L’arte del bastone medio (jojutsu) nasce con lo Shinto Muso Ryu fondato da Muso Gonnosuke nel XVII secolo.
Questi pose le basi per un efficacissimo sistema di combattimento con il bastone contro un avversario armato di spada che si è preservato fino ad oggi come Jodo, la Via del bastone. Ben 64 kata incarnano le notevoli possibilità di uso del bastone – il jo – contro la spada lunga (odachi), la spada corta (kodachi) oppure entrambe contemporaneamente (nito).

Nel corso dei secoli, alla tradizione dello Shinto Muso Ryu se ne sono associate altre, quali lo Shinto Ryu, l’Uchida Ryu, l’Isshin Ryu, l’Ikkaku Ryu, l’Ittatsu Ryu, rispettivamente specializzate nelle arti della spada lunga e corta, del bastone corto (tanjo), del falcetto e catena (kusarigama), della mazza di ferro (jutte) e della corda per legare (hojo).

Come in ogni scuola classica, detta koryu, non è prevista alcuna competizione ma un continuo allenamento, teso al miglioramento di sè. La pratica del Jodo è un’attività dinamica, equilibrata e salutare in cui l’attenzione è posta sulla correttezza dei movimenti e della respirazione, sulla postura, sulla scioltezza e sul migliore impiego dell’energia.

La disciplina del Jodo promuove lo sviluppo della prontezza di riflessi, la capacità di concentrazione, la presenza verso sè stessi ma anche la sensibilità e l’eleganza del movimento. Il tutto in un’atmosfera generale di correttezza e cortesia, secondo lo spirito caratteristico del Budo, inteso come strumento per approfondire la conoscenza di sè e degli altri e coltivare la pace dentro e fuori sè stessi.

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Riferimenti

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